AIUTARE IL PROSSIMO 
Nella vita, siamo talmente abituati a limitare i nostri sguardi alle attività quotidiane che i bisogni degli altri non ci intaccano.

Tutti gli esseri umani sono capaci d’opera buone e meritevoli, ma ciò non li giustifica davanti alla mano divina.

Quando incontriamo un uomo con il colore di pelle diverso dal nostro, ricordiamoci che il suo cuore è identico al nostro e l’amore che egli può dare o ricevere non ha nulla di diverso dal nostro.

La coscienza umana è come un campanello d’allarme che suona ogni qualvolta cadiamo in errore, cosicché nessuno è scusabile quando sbaglia. Ma la coscienza come metodo di salvezza, da sola non basta, poiché, pur controllando a fondo le nostre azioni, non saremo mai capaci di non peccare.

Quando incontriamo un emigrato, un disoccupato, un perseguitato, un disprezzato, un sottomesso per amore, riflettiamo ed accogliamolo, poiché attraverso l’amore che proviamo noi stessi non avremo difficoltà ad amare il nostro prossimo, pregi e difetti compresi.

Dovremmo imparare a guardare oltre le apparenze e le circostanze. Dedicare del tempo al nostro prossimo,portando amore e consolazione; è tempo ben speso.

Quello che può sembrare un prolungamento delle nostre attività non ci procurerà altro che benefici. 

Non imprigioniamoci, attiviamoci per essere utili strumenti del prossimo.

Stiamo attenti ad evitare situazioni compromettenti, a frequentare persone che potrebbero essere causa di imbarazzo, a parlare con i poveri e gli emarginati.

Rendiamoci sensibili ai bisogni del prossimo, una parola detta con amore, un sorriso donato con tenerezza e una carezza espressa con affetto sono atti tesi a condividere l’amore verso i nostri fratelli del mondo.