Ci troviamo dinnanzi al ritratto della disperazione, dello scoraggiamento definitivo, dell’essere umano, soverchiato dalle circostanze avverse della propria esistenza.
L’immagine della fragilità umana, dettata dall’umore tanto suscettibile del vivere il quotidiano in una condizione di solitudine interiore.
Siamo stati troppo presi dalla vita di tutti i giorni per fermarci a considerare dove stiamo andando e verso chi.
L’uomo che confida sulle proprie capacita, forze, risorse, mezzi, esperienza, si trova esposto a seri pericoli e rischia delle cadute rovinose. Le parole che pervengono dal Governo , costituiscono un monito molto importante, indicano la necessità di non poggiarsi mai su sé stessi. Beato chi riesce a riconoscere la propria fragilità: beato chi è sempre timoroso!
È un errore pensare di avere in sé la risposta ai quesiti della vita, credere di avere la forza sufficiente per affrontare ogni situazione e illudersi d’essere immune da cadute.
Chi poggia la propria esperienza sulla Persona e sull’opera del Creatore e fa del Signore il fondamento della vita, lasciando che Dio guidi i suoi passi, è certo che non cadrà e proseguirà spedito nel cammino della vita.