La pietanza, il vino e l’analisi sensoriale, diventano la chiave di lettura per comprendere come realizzare accostamenti perfetti.
Alcuni piatti con alcuni vini, perché stanno bene insieme?
Per consuetudine?
Perchè lo abbiamo visto fare?
E se abbinassimo, alla pietanza un vino con una nota diversa, con una caratteristica principale di aroma e una nota leggermente acida che facesse da contrasto?
Abbiniamo il Culatello con la sua salinità + retrogusto amaro accostato al vino Sangiovese
(sapidità che richiama la terra) + vivacità a completare la degustazione . Possiamo definire un connubio di armonia gustativa e retrogusto fruttato.
Ma perchè?
Chiediamoci il perchè delle cose, sensazione + azione e ricordo ci aiutano ad accostare un vino al cibo.
In un cibo la masticazione accende il desiderio di fame, mentre il vino pulisce e prepara il palato al piatto successivo.
In questo modo è nato un abbinamento . E’ nata una emozione. E’ nato anche un percorso di logica.
L’analisi sensoriale è il fondamento per diventare un professionista con una marcia in più.