QUAL È LA SFIDA CULTURALE CHE L’IeFP PONE?L’IeFP vista in una dimensione culturale, ed in una matrice sociologica, negli ultimi anni ha subito modificazioni che hanno interessato il mondo della scuola e del lavoro, diventando elemento strategico per il potenziamento dell’integrazione sociale, e per la riduzione delle barriere che allontanano le persone in condizioni di svantaggio e/o disagio dalle opportunità di accesso all’istruzione ed al lavoro.

L’istruzione e la cultura non sono monopolio della scuola tradizionale ma possono trovare spazio in un sistema di opportunità che vede alleanze tra i soggetti culturali, educativi e socio-economici del territorio.

Le richieste di domanda di formazione e il diverso modo di intendere il concetto culturale dell’IeFP, hanno fatto crescere un bisogno sempre più accentuato di elevare la qualità del processo di apprendimento/insegnamento e di ricercare e sperimentare pratiche didattiche adeguate e coerenti con le nuove e più complesse finalità, legate alla necessità di rendere un soggetto capace di gestire ed utilizzare le informazioni, di rapportarsi adeguatamente alle nuove tecnologie e agli altri, di assumere decisioni, di sviluppare spirito critico e consapevolezza di sé, salvaguardando la propria identità e unicità, contro il rischio di eventuali omologazioni. 

In tale logica, pertanto, è necessario riflettere su quali modelli e valori culturali di tipo pedagogico vengono oggi proposti ai minorenni da parte di una società competitiva che basa il suo messaggio su chi è più forte e vincente, realtà in cui molti giovani non hanno alternativa tra essere vittime o emarginati; ne è un esempio il segmento dei Neet, cioè i giovani minorenni che non studiano né tantomeno lavorano.

La dissociazione italiana tra cultura e professionalità dovrebbe far da stimolo nel considerare la scuola e la formazione non solo come luoghi di integrazione sociale, ma anche luoghi di promozione e di anticipazione culturale.

 L’ IeFP deve essere intesa sia come strumento ideale per preparare i giovani al mondo del lavoro, garantendone l’effettiva partecipazione, sia come mezzo di promozione dello sviluppo sostenibile e di lotta alla povertà. L’ambito di applicazione delle attività di istruzione e formazione non dovrà essere limitato alla laboriosità realizzata dalle istituzioni educative ma dovrà includere anche quelle svolte, all’interno di programmi di cooperazione, da soggetti del mondo del lavoro . Si auspica infatti che, attraverso la partecipazione democratica di tutti gli attori sociali nel sistema formazione professionale, si potranno avviare possibilità di innovazione educativa e didattica di successo.

Per fornire ai giovani più opportunità, si ravvisa in questo ambito la necessità di intensificare il raccordo tra istituzioni, formazione e sistema produttivo. In questo contesto, la sfida culturale dell’IeFP potrebbe essere quella di realizzare un processo di concertazione istituzionale che va sostenuto nella direzione dello sviluppo dei processi di innovazione nel senso di valorizzare il ruolo della programmazione territoriale dell’offerta formativa e di giungere, in tempi brevi, alla definizione dì aree e figure professionali che, nel quadro unitario nazionale, siano in grado di favorire il rilancio del sistema produttivo territoriale.

Riteniamo inoltre importante che il sistema di Istruzione e Formazione professionale possa realizzare le proprie attività collegandole esclusivamente alla persona, considerando cioè la persona nella sua centralità ed esclusività, con i suoi bisogni ed interessi e, quindi, puntare ad un sistema educativo attento alle sfide che i giovani percepiscono e sono chiamati ad affrontare nella vita e nel lavoro.

Riteniamo, quindi, di vitale importanza disporre di un sistema formativo in grado di rispondere alla domanda di formazione delle persone e della società civile nelle sue varie componenti.

L’obiettivo generale dell’IeFP è di offrire ai giovani in condizioni di disagio e a rischio di esclusione sociale, opportunità e risorse necessarie finalizzate all’inserimento scolastico e lavorativo. L’accesso alla scuola e al mercato del lavoro deve essere assunto come condizione preliminare per una piena e sostenibile integrazione economica e sociale; oltre a costituire un indubbio beneficio personale deve rappresentare un vantaggio per la comunità nel suo complesso in grado di offrire un percorso graduale e continuo di pari dignità culturale ed educativa rispetto ai percorsi liceali. Questa forma di istituzione deve costituire una delle più importanti scommesse che allineerà l’Italia agli altri paesi. Elemento forte dell’IeFP è la possibilità di conseguire un titolo di istruzione professionale senza passare dai licei ed assicura eventuali passaggi tra percorsi formativi e percorsi scolastici.

Partendo dalla consapevolezza che nella società della conoscenza non può esistere una formazione professionale che non sia istruzione e un’istruzione che non si ponga i fini di formare all’inserimento attivo della società, l’’istruzione e formazione professionale (IeFP), nel trattare ancor più rappresentazioni mentali, cioè concetti, principi, teorie e schemi di operazioni , dovrà insistere nello sviluppare capacità di applicazione delle conoscenze all’organizzazione produttiva.

Fine prioritario è quello di produrre competenze mediante il prevalente uso di idee e relazioni formali tra le conoscenze ed immettere tale idee nella realtà, mediante apposite operazioni di progettazione e di trasformazioni che diventano poi pratiche professionali esperte. L’utente deve essere in grado, cioè, di trasformare stati ideali in stati reali. 

La IeFP da sempre è stata pionere di quella “intelligenza delle mani” che ne connota l’identità di filiera e il profilo educativo e culturale. Pertanto, nella prospettiva del mercato globale in progress, immaginiamo che il sistema istruzione formazione possa davvero rappresentare una sede propizia per ragionare e maturare nuove riflessioni volte ad arricchire il paniere degli approcci e orientate verso settori che offrano, nel futuro, possibilità occupazionali reali, ma anche verso profili di carattere più specialistico ed innovativo.